La Giornata internazionale delle persone con disabilità, che si celebra oggi 3 dicembre, è un momento utile per interrogarsi sul contributo concreto che lo sport può offrire all’inclusione. Nella vela, questo tema non è un elemento esterno o straordinario: fa parte della natura stessa di uno sport che si svolge in un ambiente senza barriere e che permette a ogni persona di trovare fin da subito un ruolo reale in barca.
Per questo la Federazione Italiana Vela dedica la ricorrenza al lavoro portato avanti nei progetti Para Sailing e nelle attività inclusive dei Circoli. È un impegno che non si limita alle regate o agli eventi, ma riguarda il modo in cui la barca viene vissuta ogni giorno: come spazio libero, sicuro, accessibile e capace di far crescere autonomia, attenzione e fiducia in sé stessi.
La consegna che oggi FIV realizza verso i propri Circoli della bandiera digitale “La vela per tutti” si inserisce in questo percorso e diventa il segno comune con cui la FIV ribadisce un’idea semplice: l’inclusione nella vela è parte del suo modo di essere e non una ricorrenza isolata.
Il Presidente Francesco Ettorre sottolinea il valore del percorso collettivo:
“L’inclusione, nella vela, non è una stagione o un’iniziativa annuale: è un modo di intendere lo sport. Chi sale in barca si misura con gli stessi elementi, con le stesse condizioni e con le stesse responsabilità. Questo rende la nostra disciplina naturalmente aperta. I progetti Para Sailing di questi anni mostrano quanto il mare sappia far emergere autonomia, fiducia e capacità di decidere. Con la bandiera digitale ‘La vela per tutti’ vogliamo dare un segno comune a tutto il movimento, un gesto semplice che unisce gli sforzi dei Circoli e rafforza la nostra idea di sport per ciascuno.”
Il Consigliere federale Fabio Colella, responsabile del settore, mette l’accento sul lavoro sul campo:
“Le attività Para Sailing crescono perché i Circoli si stanno assumendo una responsabilità tecnica e culturale importante: da chi avvia percorsi di base a chi sostiene gli atleti in ambito agonistico. In barca si sperimentano attenzione, decisione, rispetto delle regole, capacità di reagire a un ambiente che cambia. Ogni Circolo che apre una porta all’inclusione contribuisce al percorso comune. La bandiera digitale è il modo più immediato per riconoscere questo impegno e per renderlo visibile tutto l’anno. È un invito a far vedere, con un simbolo condiviso, il percorso che la vela italiana sta compiendo. La bandiera non certifica un risultato. Indica una volontà. Non misura quanto un Circolo sia già inclusivo, dice quale direzione vuole prendere. Non è un traguardo: è una promessa.”
I progetti Para Sailing: tre vie, un’unica direzione
Negli ultimi anni la Federazione ha sviluppato tre progetti distinti ma complementari.
Para Sailing Academy
La prima Academy del settore con visione tecnico-agonistica, dove gli atleti crescono. Questo modello favorisce un’autentica partecipazione e rafforza l’idea di essere parte del movimento velico a pieno titolo.
Navigare Insieme – L’Italia senza barriere
Ha permesso a ragazzi e adulti di affrontare la loro prima esperienza in barca. Per molti è stato un passaggio netto: arrivare con timore, uscire dall’acqua con la sensazione di aver superato qualcosa di personale.
Velando
Un percorso che lavora sulle competenze di base utili nella vita quotidiana: prendere decisioni, gestire le emozioni, comunicare, collaborare. La vela, con i suoi tempi e le sue richieste, costringe a pensare, osservare e agire con continuità.
Tutti e tre i progetti hanno un punto comune: la barca viene vissuta come uno spazio dove ognuno può trovare autonomia, responsabilità e un equilibrio nuovo tra emozioni e decisioni.
Perché la vela è davvero uno sport inclusivo
La vela è inclusiva nei fatti, prima ancora che nelle dichiarazioni. Il mare non crea ostacoli né dislivelli, e questo permette a chiunque di partire dalle stesse condizioni. Le barche adattate danno a chi ha una mobilità ridotta la possibilità di governare con sicurezza, senza dover rinunciare al piacere della conduzione. Le attività si svolgono negli stessi spazi e con la stessa organizzazione degli altri atleti: nessuna separazione, nessun percorso “a parte”.
In barca servono attenzione, coordinamento, rispetto delle regole e capacità di reagire a situazioni che cambiano. Sono competenze che crescono in modo naturale in tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione.
Chi vive un’esperienza di vela lo racconta spesso con parole molto simili: la sensazione di sentirsi liberi, presenti, di lasciare a terra pensieri e timori. È anche per questo che molti chiedono di tornare in acqua subito, appena terminata l’attività.
La bandiera digitale “La vela per tutti”: un gesto semplice e condiviso
Per questa Giornata la Federazione consegna a tutti i Circoli affiliati la versione digitale della bandiera “La vela per tutti”.
Non è un riconoscimento, non è un premio e non distingue chi “ha fatto di più” da chi sta iniziando ora.
Vuole essere una traccia comune: un segno che racconta l’impegno della vela italiana nel promuovere ambienti accessibili, dove ciascuno può avvicinarsi allo sport con fiducia.
La bandiera potrà essere inserita:
- nei contenuti relativi a Para Sailing,
- nelle foto delle attività inclusive,
- nelle pagine web dei Circoli,
- nei materiali informativi e nelle newsletter.
Non è richiesta alcuna procedura né alcun obbligo.
Per la Federazione questo non è un appuntamento annuale, ma un’occasione per ribadire una scelta:
continuare a sviluppare un modello di vela accessibile, sostenibile e capace di generare crescita sia nei percorsi sportivi sia nelle esperienze di base.
La bandiera “La vela per tutti” accompagnerà da oggi questo cammino comune, rendendolo visibile a ogni livello del movimento velico.




