TRANSAT JACQUES VABRE - BONA&FANTINI, PEDOTE&AMEDEO, JURIS&LUCIANI PARTITI OGGI DA LE HAVRE

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E’ partita alle 13,30 di oggi domenica 5 novembre, la quattordicesima edizione della Transat Jacques Vabre, una delle classiche oceaniche che ripercorre le 4.350 miglia della 'rotta del caffè’, che dal nord Europa, da Le Havre, in Normandia, arriverà a Salvador de Bahia, in Brasile. Nata come regata 'in solitario’ nel 1993, già dalla seconda edizione nel 1995 si affronta in due persone di equipaggio, anche se vengono spesso considerati 'due navigatori solitari’, nel palmares della regata troviamo tutti i miti dell’offshore francese, dal mito Eric Tabarly a Franck Cammas, da Michel Desjoyeaux a loick Peyron. Ma anche l’Italia è ben rappresentata, Giovanni Soldini e Vittorio Malingri, Gaetano Mura e Pietro d’Alì, fino a Giancarlo Pedote che partecipa quest’anno per la seconda volta, dopo aver vinto l’edizione 2015 a bordo del Multi50 'FenetreA Prysmian con Erwan Le Roux.

Per questa edizione Giancarlo Pedote, detto 'il filosofo’, partecipa con il francese Fabrice Amedeo sull’Imoca 60 Newrest - Brioche Pasquier: “Passare dai multiscafi all’Imoca 60 mi fa partire molto più sereno che la volta scorsa – ci racconta emozionato a qualche ora dalla partenza – qui non dobbiamo preoccuparci di ribaltamenti e della fragilità della barca. Nella prima edizione sul Multi 50 eravamo sempre bagnati, c’era acqua ovunque, questa volta non mi porto nemmeno la stagna, useremo la cerata solo per cambiare le vele di prua. Ma non dovremmo trovare situazioni limite. Gli Imoca nascono per gli oceani, sono asciutti e affrontare l’atlantico su questa barca mi fa sentire sereno. Poi per me sarà un piacere tornare via mare a Salvador de Bahia, qui sono arrivato alla fine della mia prima Mini Transat, sarà come un ritorno a casa. È stato il primo arrivo in solitario oltreoceano, la conclusione della prima traversata atlantica in solo, ed è stato davvero molto emozionante. La prima traversata ha un sapore speciale e non si scorda mai. Ci lanciamo nella prima traversata oceanica con un’idea, poi arriviamo dall’altra parte, io sono arrivato dall’altra parte avendo vissuto una realtà molto differente da quella che avevo immaginato. In questi otto anni ho avuto modo di fare tante esperienze, navigare su tantissime barche diverse, ed è per me una grandissima emozione adesso potermi girare indietro, guardare gli anni che sono trascorsi e ritornare a imbarcarmi verso Salvador Bahia portando con me tutte le esperienze che si sono susseguite una all’altra. Fondamentalmente non posso che trarre un bilancio positivo da tutto ciò che è accaduto dopo la prima Mini Transat, e questo mi rende sereno. Non vedo l’ora di partire, ho voglia di stare in Atlantico per qualche giorno!”

Sulla linea di partenza a Le Havre, anche la coppia italiana Andrea Fantini e Alberto Bona a bordo del Class 40 Enel Green Power. Due velisti giovani, il primo è classe 1982 e il secondo 1986, ma hanno sotto la chiglia già moltissime miglia di navigazione oceanica.
“Abbiamo lavorato tantissimo per essere sulla linea di partenza, non vediamo l’ora di essere in mare – racconta Bona da Le Havre – dopo tanto lavoro adesso ci aspetta la parte divertente, l’organizzazione qui è fantastica e il livello degli altri Class 40 è altissimo, noi partecipiamo con una barca di vecchia generazione ma abbiamo le nostre carte da giocarci.” Fantini e Bona utilizzano il Class40 con cui Soldini e d’Alì hanno vinto insieme la Transat nel 2007: “Abbiamo fatto un sacco di lavori per migliorare una barca, abbiamo cambiato l’albero, abbiamo spostato i pesi, lavorato sul trim della barca per renderla più potente soprattutto nelle andature al traverso. Detto questo avendo fatto dei grandi lavori abbiamo dovuto mettere da parte tutto quello che riguarda la preparazione in mare, i dettagli e tutte quelle cose che necessitano di tempo in mare. I punti forti sono che la barca era già forte e l’abbiamo migliorata ulteriormente. Tra i nostri punti di forza c’è che non molliamo mai e sappiamo andare a bomba, il punto debole è quello che ci manca il confronto con i nostri avversari non avendo mai navigato con loro”. I due si sono conosciuti tramite una conoscenza in comune, Tommaso Stella, con cui Fantini ha partecipato alla sua prima Transat Jacques Vabre nel 2011: “Io Andrea non ci conoscevamo – continua Bona – e quando Giovanni Soldini mi ha dato la sua barca Andrea stava lavorando da tanto tempo per trovare uno sponsor, abbiamo messo insieme le nostre forze, non è stato facile ma in sei mesi abbiamo fato un gran lavoro, è stato molto stancante ma di grande soddisfazione”. “Sono un po’ emotivo quindi sto provando un mix di sensazioni – ci dice Andrea Fantini – grande emozione e anche un po’ di tensione ma penso sia normale, sono comunque felicissimo e se penso a sei mesi fa non avrei mai immaginato di essere qui quindi è un sogno che si realizza”.

Nella classe dei monoscafi Class40 c’è un secondo equipaggio italiano composto da Massimo Juris (classe 1956), capitano di lungo corso nella Marina mercantile, e Pietro Luciani, 26 anni, veneziano. Navigano insieme dal 2011 e nel 2013 e 2014 hanno vinto la Rolex Middle Sea Race e la Palermo Montecarlo nella classe Double Handed. Due anni fa hanno acquistato il Class 40 Colombre XL e hanno così iniziato a pensare alla Transat Jacques Vabre.

Sulle condizioni meteo concordano tutti: “Sembra che ci saranno le classiche condizioni di questa regata – continua Fantini – molto delicata la partenza, come ogni regata di questo tipo, ci saranno un sacco di barche in mare tra partecipanti con velocità diverse e spettatori e poi la situazione sembra abbastanza stabilita da qui fino all’uscita dalla Manica, dovremo attraversare una dorsale dell’anticiclone con venti che da nord ovest gireranno a nord per poi mollare, dopodiché affronteremo un fronte freddo classico del nord atlantico per poi a scendere come cannoni sul bordo dell’anticiclone”.
Per Pedote i punti chiave della regata saranno da cercare proprio nel meteo “Il fronte freddo che sabato sera passa sopra Le Havre e si dissolve, genererà domenica un flusso di 15-20 nodi da Nord-Nord Ovest. Queste le condizioni di partenza che evolveranno, subito dal pomeriggio di domenica, in un regime di venti più leggeri provenienti da Nord. Questo cambiamento sarà causato da un anticiclone delle Azzorre posizionato più a Nord, più o meno tra le Azzorre e Cap Finisterre. In seguito ad una depressione a Ovest dell’Islanda, questo anticiclone si estenderà con una dorsale verso la punta delle Bretagna e genererà dei venti molto leggeri tra la notte tra domenica e lunedì. In seguito allo spostamento della depressione ad Ovest dell’Islanda verso le coste dell’Europa occidentale, la flotta verrà interessata da un flusso di Sud-Ovest di 25-30 nodi, associato ad un fronte freddo piuttosto intenso che toccherà la flotta martedì tra le 3.00 e le 7.00 del mattino - secondo le previsioni attuali. Ci sarà poi una rotazione del vento a destra: il vento passerà da Sud-Ovest a Nord-Ovest e in quell’occasione sarà importante posizionare molto bene la nostra virata per cominciare a scendere con le vele da andature portanti nella coda depressionaria con vento instabile di 25-30 nodi; la discesa verso l’equatore sarà piuttosto tonica: sarà necessario fare le giuste scelte a livello delle vele e non farsi sorprende dalle raffiche di vento. Quando in seguito il vento comincerà a diminuire in intensità, sarà importante fare i cambi di vele al momento giusto per permettere alla barca di esprimere sempre il miglior target di velocità. A questo punto il fronte freddo evacuerà insieme alla depressione e noi rientreremo nel flusso anticiclonico che si forma subito dietro alla depressione. Qui dovremo “giocare” con la curva dell’anticiclone e posizionare al meglio la strambata che ci porterà a seguire il flusso degli alisei, alla latitudine dello Stretto di Gibilterra”.

I 38 equipaggi partiti da Le Havre sono divisi in quattro classi, i Class40, i Multi 50, gli Imoca e i velocissimi Ultime, tra cui il primo trimarano che volerà in oceano, il gigantesco Maxi Edmond de Rotschild del team Gitana.

La regata si può seguire da tutti sul sito ufficiale della corsa, che metterà a disposizione una cartografia, sui social di Giancarlo Pedote Facebook e Twitter e su quelli della coppia Bona-Fantini sui loro social Facebook e Enel Green Power

credit foto @ Jean-Marie Liot/TJV2017
credit foto @ Jean-Marie Liot/TJV2017
Andrea Fantini & Alberto Bona
Giancarlo Pedote
Massimo Juris e Pietro Luciani, credit foto @ Jean-Marie Liot/TJV2017