Andrea Mura conquista il terzo posto alla Global Solo Challenge e entra nella storia della vela italiana

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Dopo una straordinaria avventura durata 120 giorni in mare, il navigatore solitario Andrea Mura ha tagliato il traguardo alle 13.45 UTC del 17 marzo, arrivando terzo nella prestigiosa Global Solo Challenge. Partito il 18 novembre a bordo del suo Open 50 "Vento di Sardegna", un'imbarcazione che quest'anno celebra il suo 24° anniversario, Mura ha completato la regata entrando nel porto di A Coruña, dietro a Philippe Delamare e Cole Bauer, rispettivamente primo e secondo.

La Global Solo Challenge è un'impresa di circumnavigazione globale in solitaria senza soste, che si distingue per il suo format unico. L'evento è aperto a una vasta gamma di imbarcazioni e ha come obiettivo quello di rendere accessibile a tutti i velisti il sogno di compiere una tale impresa estrema. Le barche, suddivise in gruppi in base alle loro prestazioni, partono scaglionate e competono per arrivare per prime al traguardo.

Per Andrea Mura, questa regata ha rappresentato la realizzazione di un sogno di vita, permettendogli di affrontare il giro del mondo in solitaria, doppiando Capo Horn e diventando il quinto italiano nella storia a compiere tale impresa senza soste. Prima di lui, solo quattro navigatori italiani erano riusciti in questa impresa.

Durante la competizione, che ha visto partire 16 skipper da Marina Coruña per la stagione 2023/24, molti hanno dovuto ritirarsi a causa di difficoltà tecniche e condizioni meteorologiche avverse, tra cui due disalberamenti e una barca semi-sommersa. Nonostante queste sfide, solo cinque skipper, inclusi Andrea Mura, sono riusciti a completare il giro del mondo senza mai fermarsi.

Il 7 febbraio, doppiando Capo Horn, Andrea Mura è entrato a far parte dell'International Association of Cape Horners, un'organizzazione che celebra coloro che hanno superato questa prova estrema. Il suo successo non solo aggiunge un prestigioso risultato al suo già ricco palmares, ma serve anche come tributo a Pasquale de Gregorio, che nel 2001 aveva terminato la Vendée Globe con la stessa imbarcazione.

Questo risultato è frutto di determinazione, abilità e una preparazione impeccabile, che hanno permesso a Mura di affrontare e superare le numerose difficoltà incontrate durante il viaggio, dimostrando un'eccezionale capacità di resistenza e spirito di adattamento.

Andrea Mura, con la sua ultima impresa, si conferma non solo come un abile navigatore ma anche come fonte di ispirazione per gli appassionati di vela di tutto il mondo, grazie alla sua passione, determinazione e il sorriso che non lo ha mai abbandonato, nemmeno nei momenti più difficili.